la Protezione Civile siciliana è in fase di “preallarme” per un’eruzione dell’ Etna , ma non è successo nulla di particolarmente anomalo. Tra il 13 e il 14 agosto, l’Etna è tornato a eruttare per la prima volta da maggio, con fontane di lava che hanno raggiunto altezze di 300-400 metri sopra il Cratere di Sud-Est. L’eruzione ha causato la discesa di ceneri su alcune località intorno al vulcano, come Nicolosi e Mascalucia, ma anche sulla più lontana Catania e fino ad alcune zone della provincia di Siracusa, più a sud. A causa della caduta delle ceneri, l’aeroporto di Catania è stato chiuso tra lunedì e martedì, ma ha ripreso le attività dalla mattina del 15 agosto. In serata, il dipartimento regionale della Protezione Civile della Sicilia ha cambiato la propria fase operativa per quanto riguarda il vulcano, passando dalla fase di “attenzione” a quella di “preallarme” e avvisando tutti i comuni che si trovano più vicino alla cima dell’Etna. Questa è una procedura piuttosto ordinaria in caso di eruzione. Attualmente, lo stato dell’Etna è descritto dal cosiddetto livello F1, che corrisponde a una “alta probabilità di accadimento imminente di fontane di lava”. In queste situazioni, nei comuni più vicini al vulcano la circolazione su alcune strade può essere interrotta o ridotta e le escursioni turistiche limitate.

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